Storia del telefono


Ogni giorno, a qualunque ora e in qualsiasi momento, passiamo ore e ore al telefono, riuscendo a parlare d’affari, a spettegolare, insomma a metterci in comunicazione con altre persone che posso stare anche all’altro capo del mondo. Ma esattamente da quanto tempo possiamo permetterci questo lusso? E che cos’è esattamente ciò che noi chiamiamo telefono?                                              


Tutto inizia verso il 1854, grazie ad Antonio Santi Giuseppe Meucci, il quale, avendo la moglie affetta da grave malattia, pensò di creare un dispositivo che potesse mettere in comunicazione lui stesso con la moglie. Dall’ingegnosa mente di Meucci nacque l’idea di uno strumento con cui mettersi in contatto: fu inventato così il telettrofono, ovvero un prototipo del telefono che permetteva di trasportare la voce umana a distanze sempre più crescenti.                



Ma come la si può definire questa tecnologia “magica”? Meucci ne propone una definizione scientifica che implica anche la spiegazione del funzionamento: “innovazione che consiste in un diaframma vibrante e in un magnete elettrizzato da un filo a spirale che lo avvolge. Vibrando, il diaframma altera la corrente del magnete. Queste alterazioni di corrente, trasmesse all’altro capo del filo, imprimono analoghe vibrazioni del diaframma ricevente e riproducono la parola”.  
Di questa lussuosa possibilità non ne potevano fare tutti uso, il suo costo era alquanto elevato e non tutti potevano permettersi una rete telefonica. I primi telefoni, inizialmente, erano usati solamente nei laboratori; verso il 1881 vengono introdotti nelle banche, nelle ferrovie e solo successivamente entrano a far parte del mondo di imprenditori e professionisti. Si può quindi affermare che i primi telefoni erano utilizzati solamente per questioni “lavorative”, per scopi professionali. In Italia, infatti, il telefono viene utilizzato per far “quattro chiacchere” solamente dopo la prima guerra mondiale.  
Oltre ad avere progressi per quanto riguarda la popolazione d’uso, il telefono ottiene dei miglioramenti anche nella sua forma, nel suo design.  Se inizialmente era composto da diverse parti, “staccate” tra loro, non di massima comodità, nel 1923 vengono apportate delle modifiche: perde la manovella di chiamata e la pila, microfono e ricevitore diventano invece un corpo unico chiamato cornetta. Tra il 1970 e il 1990 viene introdotta un’ulteriore modifica: al posto del disco di chiamata, viene posta la tastiera. Il telefono durante questi anni diventa di dimensioni più ridotte, più colorato grazie a vari modelli di plastiche e sempre più adatti all’uso sociale.
Il telefono si diffonde cosi in tutte  le case, assumendo un “ruolo” di elevata importanza, visto quasi come bisogno primario. Ma ciò non basava: le persone avevano bisogno di rimanere in contatto anche fuori casa, il mondo imprenditoriale si sviluppava sempre di più e l’utilizzo del “telefono d’ufficio” non rispondeva più alle esigenze degl’uomini d’affari. 
Fortunatamente, per certi aspetti e sfortunatamente per altri, nel 1985 nasce il primo telefono cellulare. Ovvero un apparecchio telefonico “portatile” , il quale non necessitava di fili. Nel 1973 Cooper, nonché l’inventore, fa la prima chiamata da un Motorola  Dyna Tac 8000x, soprannominato anche “mattone” viste le sua caratteristiche:  peso di 1130g e 9cm di altezza.  La sua batteria aveva una durata di 35 minuti e per ricaricarsi necessitava di un tempo di 10 ore. Il modello venne messo in commercio il 3 aprile 1983 alla modica cifra di £ 2300.    
    
                  

Dal primo modello di Motorola, l’evoluzione tecnologica subì un netto progresso: venne inventato cosi il modello Motorola MicroTac : molto più piccolo e dotato di sportellino apribile e Motorola StarTac, con apertura a conchiglia, il quale riuscì ad conquistare un numero elevato di consumatori.   
Da qui in poi il cellulare non potè che migliorare, assumeva sempre più caratteristiche elevate e prestazioni migliori. Nel 1998 infatti si passa da un’antenna esterna e “ingombrante”, ad un’antenna piatta e posizionata all’interno del dispositivo; i primi cellulari aventi queste caratteristiche furono il Nokia 8810 e il Nokia 3210.
Negli anni 2000/2001 vennero introdotte ulteriori innovazione:  il display a colori e l’integrazione della fotocamera . Il primo cellulare che disponeva di schermo a colori era un Sony Ericsson T681, il quale era disposto anche di bluethoot e mms. Mentre il primo cellulare con fotocamera era un J-SH04.
Nel  2003 si inventò il primo cellulare da ufficio, ovvero un blackbarry composto da tastiera qwerty, funzionale per la scrittura di mail.
Nel 2007 entrò in campo lo smart phone più completo e  venduto negli ultimi anni: l’ iphone. (Il quale, come possiamo notare, ottiene di anno in anno modelli sempre più “all’avanguardia”.)



PPPPP
PRECIS
Precisando che le date cambiano, al massimo di un anno,  dal tipo di casa produttrice, possiamo notare come il telefono sia stato e continui ad essere tutt’ora oggetto di grande interesse e di continuo studio e progresso per tutta la comunità.






                                                                                           


3 aprile 1973







dal 1921 al 2006